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Nota di Antonio Cavo sul pezzo "Noi siamo bravi ragazzi e nessuno ci può fermar" a firma di Eugenio Scalfari.

Di seguito la nota del nostro capogruppo Antonio Cavo, a rettifica e puntualizzazione, su quanto scritto da Eugenio Scalfari su "La Repubblica" del 07/09/2014 e successivamente ripreso da "Cronache del Garantista"

NOI SIAMO BRAVI RAGAZZI E NESSUNO CI PUÒ FERMAR



La prima notizia arriva dal sindaco di Locri che l'ha resa pubblica, l'ha affissa sui muri della città e l'ha comunicata al presidente della Repubblica e anche a papa Francesco: il Comune ha 125 dipendenti e da tre anni quelli in servizio (non sempre gli stessi) sono 25; gli altri cento stanno a casa o in ospedale perché ammalati o perché l'autobus non funzionava o perché la moglie li ha abbandonati o per altre ragioni più o meno comprensibili. Il sindaco li ha ammoniti, puniti, ne ha proposto il licenziamento ma il consiglio comunale, la segreteria, i partiti, le famiglie, lo hanno di fatto impedito. I 125 ci sono sempre, i 25 al lavoro anche, i cento assenti pure. Il sindaco si chiama Calabrese ed ama la sua terra. Forse papa Francesco farà un miracolo. Speriamo bene.

Eugenio Scalfari, la Repubblica, 7/9/2014



Gentile Direttore,

scrivo in merito al Suo editoriale pubblicato domenica 7/9/2014 con particolare riferimento alle vicende della Città di Locri. Scrivo quale consigliere comunale di questa cittadina per esprimere il mio disappunto per quanto affermato, che è completamente destituito di fondamento. Il profondo rispetto che nutro verso la sua autorevole professionalità mi impone, infatti, di rappresentarLe la vera situazione anche al fine di correggere l’infamante accusa (per me ed i miei colleghi consiglieri comunali di minoranza) di aver protetto i dipendenti fannulloni, come ormai definiti dalla quasi totalità della stampa, impedendone il licenziamento. Il can can mediatico innescato dalla pubblica denuncia del Sindaco Calabrese mi aveva inizialmente spinto (devo dire, a questo punto, erroneamente) a non prendere pubblica posizione in merito alla questione, posto che ritenevo poco utile interessare la stampa nazionale delle tristi vicende amministrative del nostro Comune; a questo punto, però, di fronte al grave danno che la mia reputazione ha subìto, non posso non segnalare i gravi errori cui è stato indotto e che sono confluiti nel Suo scritto, tutti facilmente documentabili.

Intanto non è assolutamente vero (oltre ad essere del tutto inverosimile) che da tre anni addirittura 100 dipendenti del Comune non siano in servizio: fosse effettivo tale dato sarebbe da licenziare in tronco l’intero Ufficio di Procura presso il locale Tribunale e tutti gli agenti e ufficiali di Polizia Giudiziaria per evidente connivenza. Non è, altresì, vero che i 100 dipendenti sarebbero stati ammoniti o puniti (si contano ad oggi sulle dita di una mano, forse due, i procedimenti disciplinari proposti dal Sindaco o dalla Giunta Municipale) e, soprattutto, che il Consiglio comunale ne abbia impedito il licenziamento: ciò sia perche il Consiglio non è mai stato interessato della vicenda non avendo competenze in merito, sia, soprattutto, perché l’attuale sindaco e la sua maggioranza (in Consiglio, 12 contro 5) hanno sempre rifiutato di discutere pubblicamente della situazione del personale comunale, rigettando le richieste del gruppo consiliare di minoranza da me presieduto. Non è, infine, vero che anche i partiti abbiano ostacolato l’assunzione di provvedimenti: non solo, come detto, perché di provvedimenti disciplinari non si ha alcuna traccia, ma perché nella realtà politica di Locri di partiti politici attivi non si ha da tempo alcuna notizia. Che dire, poi, della segreteria (comunale ?) se non che è diretta espressione del Sindaco in carica per essere stata dallo stesso nominata ?

In definitiva, nulla di quanto è stato detto risponde a verità: con questo non si vuol dire che le prestazioni lavorative dei dipendenti comunali di Locri rispecchino standard scandinavi, ma voler far passare una negativa ma comune situazione di difficoltà per lo scempio descritto, ce ne corre. Se poi si vuol distogliere l’attenzione dal fallimento delle politiche in materia di personale dell’attuale esecutivo cittadino, allora diventa tutto più comprensibile. Specie se si ricorda che l’attuale Sindaco non è stato catapultato in una realtà a lui sconosciuta ma è presente nel Palazzo ininterrottamente dal 2006 e di questi otto anni ne ha passati 6 e mezzo a governare la Città (5 da assessore, di cui almeno tre da vicesindaco, ed uno e mezzo da sindaco) con una breve parentesi di 17 mesi da consigliere di minoranza. Si è quindi ritrovato, oggi, dipendenti da lui “coltivati” per tanti anni; ed è stato proprio lui a procedere alla stabilizzazione/assunzione di ben 43 di essi nel 2009 con una procedura pesantemente censurata da una verifica amministrativo-contabile svolta dall’Ispettorato generale di Finanza del MEF dal 2 aprile al 10 maggio 2012, della quale aspettiamo ancora le code sanzionatorie, che ha accertato oltre al mancato utilizzo delle obbligatorie procedure pubbliche di concorso,“l’illegittimità dei provvedimenti inerenti la stabilizzazione di n. 43 LSU/LPU … in quanto basati sull’inattendibile presupposto che l’Ente avrebbe conseguito sia gli obiettivi del patto di stabilità 2008, sia la riduzione della spesa del personale per l’anno 2009, nonché il rispetto degli equilibri di bilancio” . Insomma, assunzioni senza pubblico concorso effettuate grazie ad un bilancio non veritiero.

Capisce, quindi, che al di là della legittima lotta che deve essere condotta contro ogni forma di parassitismo, inefficienza ed illegalità e che vedrà me ed i Colleghi del gruppo consiliare di minoranza sempre in prima fila, non posso accettare di essere dipinto come colui che ostacola la soluzione del problema in contrapposizione ad un sindaco presentato agli occhi dell’opinione pubblica nazionale come modello di virtù.

Sarebbe sufficiente accertare, come spero vorrà fare il Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, quale sia la reale situazione dei dipendenti del Comune di Locri e quali le concrete iniziative poste in essere dall’attuale Amministrazione, anche in relazione alla citata ispezione ministeriale.

Per tali motivi, mettendo a Sua disposizione tutta la documentazione a fondamento di quanto da me illustrato, Le chiedo di voler rettificare quanto erroneamente pubblicato la scorsa domenica.

Cordialmente

Antonio Cavo
consigliere comunale di Locri del gruppo consiliare di minoranza
“Impegno e Trasparenza – PD”

Cliccando qui è possibile leggere integralmente il pezzo a firma di Eugenio Scalfari.

A questo link, invece, sarà possibile accedere al file scaricabile della nota.


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