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Nota su "scoperta" discarica abusiva in contrada Basilea

Di seguito la nota, inviata a LenteLocale, del nostro capogruppo Antonio Cavo sulla vicenda relativa alla "scoperta" della discarica abusiva, nei pressi dell'isola ecologica di contrada Basilea.



Gentile Direttore,



approfitto della Sua disponibilità e della sempre crescente autorevolezza che il Suo giornale sta assumendo nel panorama informativo della Locride, per offrire alcune riflessioni che scaturiscono dall’articolo pubblicato qualche giorno fa sul Suo giornale sotto il titolo “Locri, scoperta una discarica abusiva” , dalle Sue successive note e dalle notizie che da essi si possono desumere. So bene che le domande che concluderanno questa mia nota andrebbero poste all’Assessore competente del mio Comune in Consiglio comunale, ma la scarsa “fortuna” che ho avuto nelle sedi ufficiali in simili occasioni mi spinge a provare quest’altra strada per tentare di aprire un dibattito pubblico sul delicato argomento che riguarda l’ambiente.

L’esigenza di scriverLe nasce dalla ricostruzione degli eventi e dalle affermazioni, quantomeno bizzarre, che sarebbero state rilasciate dal Sindaco Calabrese sull’argomento. Lascio da parte ogni considerazione sulla circostanza che a distanza di più di un anno dal suo insediamento, dopo aver violentemente criticato l’amministrazione precedente per la scelta di “profanare” un luogo sacro come il cimitero con l’allocazione di un luogo di stoccaggio per rifiuti ingombranti, l’attuale esecutivo cittadino non è stato in grado di mantenere la solenne promessa elettorale di trasferimento immediato del sito cercando, oggi, di scaricare sull’ex assessore Passafaro le collettive responsabilità.

Oggi, in ogni caso, viene difficile comprendere come si sia potuta creare, di punto in bianco, accanto ad un luogo così frequentato come il cimitero cittadino, una vera e propria discarica; riesce complicato capire come un luogo regolarmente presidiato dai dipendenti comunali - che hanno il dovere di essere presenti tutti i giorni dalle ore 9 alle 12 ed anche, martedì e giovedì, dalle 14 alle 17 (si vedano gli orari di apertura riportati sul sito istituzionale del Comune) - possa essere stravolto in poche ore. Sembra assurdo, cioè, che dalle ore 12 del venerdì (ora di chiusura del sito da parte dell’addetto del Comune) alle prime ore del pomeriggio (ora del blitz operato dal Sindaco e dal suo vice) possa essersi creata una vera e propria discarica abusiva. Ed anche che in un luogo regolarmente presidiato possano trovarsi i cancelli spalancati ed un grande disordine che possa addirittura giustificarne la chiusura da parte dei carabinieri.

Sarei, poi, curioso di sapere perché mai il primo cittadino ed il suo vice si siano ritrovati “(spinti dalla curiosità) ad inseguire il mezzo addetto al trasporto dei rifiuti ingombranti” (del Comune ?) ed anche come abbiano fatto a qualificare come extracomunitario (quindi con passaporto extra UE) un cittadino che non essendo stato identificato poteva ben essere un italiano con la pelle magari più scura della mia.

In realtà, tutti sappiamo che le notizie relative alla cattiva gestione del sito sono frequenti; che periodicamente arrivano segnalazioni (da noi “girate“ all’Amministrazione) sull’esistenza di cumuli di rifiuti a ridosso dell’ingresso; che tutti i frequentatori del vicino cimitero possono testimoniare che il sito è spesso senza controllo ed accessibile a chiunque e che nei giorni e negli orari indicati è molto difficile trovare qualche dipendente comunale. Ora, non essendo mia intenzione giustificare chi deturpa l’ambiente senza remora alcuna e quindi pensa di scaricare indiscriminatamente qualunque oggetto sul territorio comunale, credo che si debba fare una netta distinzione tra chi distribuisce materassi, pneumatici e lastre di eternit vicino ai cassonetti e sugli argini dei fiumi, dal cittadino che si reca con la sua vecchia lavatrice, nel giorno e nell’ora indicati dal Comune, presso il sito di stoccaggio e lo trova chiuso; è stato ottemperante e disciplinato e non lo si può colpevolizzare se anziché riportarsi indietro il suo ingombrante lo deposita accanto al cancello del sito indicato, confidando sul fatto che il dipendente comunale, che si presume essere momentaneamente assente, a distanza di pochi minuti o comunque di lì a poco provvederà a spostarlo all’interno. Delle due, quindi, l’una: o il sito è regolarmente presidiato ed è quindi impossibile che si sia verificato ciò che il Sindaco ha denunciato (almeno con quelle modalità) oppure il sito era abbandonato da giorni e si è ben pensato di coprire il palese disservizio speculandoci furbescamente in modo da scaricare le responsabilità (quanto meno relative all’omesso controllo) della propria amministrazione. Si è accertata la regolare presenza dei dipendenti comunali ? Sono stati individuati i proprietari di diplomi, fatture, registri abbandonati e quindi la ditta eventualmente incaricata del trasloco?

In realtà, la vicenda è lo specchio fedele dell’assenza di una vera e propria politica ambientale dell’Amministrazione locrese che si è preoccupata finora di eliminare i rifiuti dalle strade (e di ciò il gruppo consiliare di minoranza ha più volte riconosciuto i meriti dell’allora assessore Passafaro) superando l’emergenza (seppure riempiendoci di cassonetti) ma non ha proposto alcuna idea per il medio-lungo periodo, preferendo restare attaccata al carrozzone regionale con tutte le sue inefficienze e contraddizioni anziché pensare di affrontare il problema consorziandosi con altri Comuni della Locride e prendendo come modello quanto fatto dal Comune di Roccella e da altri Comuni virtuosi. Nessuna idea seria in merito alla raccolta differenziata sia essa stradale o porta-a-porta, nessuna idea sulla realizzazione di una regolare isola ecologica, nessun concreto incentivo per chi ha a cuore l’ambiente. Ad oggi, nonostante ripetute interrogazioni del gruppo consiliare Impegno e Trasparenza – PD , non è dato sapere cosa si intende fare a Locri per affrontare seriamente il problema dei rifiuti. Perché, invece, non pensare seriamente alla realizzazione di una vera isola ecologica dove più Comuni possano conferire la propria differenziata ? Perché non sfruttare tutti quei politici amici che hanno accompagnato Calabrese e la sua lista appena un anno fa in campagna elettorale ed ottenere un finanziamento serio per la raccolta porta a porta? Perché non sviluppare l’idea degli “eco-negozi” proposta da Impegno e Trasparenza e ricavare soldi dai rifiuti differenziati ? Perché non incentivare il ri-uso ed il ri-utilizzo dei rifiuti aiutando chi vuole recuperare parte di essi come pensava di fare il presunto extracomunitario sfuggito a Starsky ed Hutch, che anziché essere criminalizzato andrebbe per certi aspetti ringraziato?

Tutte domande, caro Direttore, che in Consiglio comunale resterebbero probabilmente senza risposta; spero, invece, che grazie alla Sua testata, davanti a tutti i cittadini, possa aprirsi con l’esecutivo locrese un confronto franco e serio.

Antonio Cavo
consigliere comunale


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